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CASS. 3811/2020 – IL DANNO DA CONCORRENZA SLEALE

CASS. 3811/2020 IL DANNO DA CONCORRENZA SLEALE

CASS. (Ord.) 3811/2020 IL DANNO DA CONCORRENZA SLEALE

La Corte di Cassazione ha confermato le regole operative in tema di prova del danno nella concorrenza sleale.

Si trattava nella specie dell’azione cautelare promossa da una società che produceva abbigliamento contro altra società del settore che commercializzava prodotti (Jeans) a tal punto simili da confondere la clientela.

I giudici, pur accogliendo l’inibitoria e quindi inibendo alla società convenuta di proseguire nella commercializzazione dei cloni, respingevano la domanda risarcitoria dal momento che il danno non era stato documentato e che la richiesta era stata formulata in via equitativa.

Soluzione prevedibile dal momento che il danno cagionato dagli atti di concorrenza sleale non è in re ipsa ma, quale conseguenza diversa ed ulteriore rispetto alla distorsione della regola della concorrenza, necessita di prova secondo i principi generali che regolano il risarcimento da fatto illecito, sicché solo la dimostrazione della sua esistenza consente l’utilizzo del criterio equitativo per la relativa liquidazione. Tale principio, aggiunge il Collegio di legittimità, vale anche per il danno non patrimoniale derivante dalla lesione dell’immagine commerciale della vittima dell’illecito e ciò in quanto un tale danno, non costituendo un mero danno-evento, deve essere sempre oggetto di allegazione di prova.

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